
“Il buon cibo è il fondamento della vera felicità”
A. Escoffier
LA PECORA NERA E LE DELIZIE DI MONTECATINI TERME
LA GIORNATA
Qualche tempo fa, controllando le e-mail, mi cadde l’occhio su una in particolare: un invito. L’invito di un albergatore, che aveva piacere che io e mio marito alloggiassimo una notte nel suo albergo e che degustassimo il menù del suo Ristorante a Montecatini Terme.
Accettai con grande emozione e attesi con ansia il giorno della partenza. Mi resi conto di quanto io fossi fortunata ad aver intrapreso questo percorso di vita. Avere la possibilità di fare queste esperienze è un buon modo per arricchire le mie conoscenze, sia in fatto di cibo che di cultura culinaria delle diverse regioni della meravigliosa Italia. E così è stato: una giornata all’insegna delle delizie di una città e della degustazione di buon vino, per me, rigorosamente color rubino.
Domenica, un bel sole ci accompagna nel nostro viaggio verso Montecatini Terme, cittadina che non avevo mai visitato e che ho scoperto con piacere. Posizionato in pieno centro c’è questo delizioso Albergo, l’Ercolini e Savi, e lungo il patio esterno dell’hotel vi è l’elegante ristorantino “La pecora Nera”, che ha spazi molto eleganti anche all’interno, comprensivi di una piccola sala curata in ogni minimo particolare per ospitare ricevimenti di ogni genere.
Sono piacevolmente sorpresa di trovarmi nella hall di un albergo antico. Mi spiego meglio. Ultimamente sono un po’ annoiata dalla modernità a livelli estremi, dove acciaio, plexiglass, luci al led e il colore bianco la fanno da padrona, sia per quanto riguarda i ristoranti che per quanto riguarda gli hotel. L’Ercolini è un albergo storico, a conduzione familiare, sorto nell’ 800 e la famiglia ha voluto conservare la storicità di questo hotel, mantenendo lo stile che più gli si addice. Tappezzerie e divani in pelle, arredamento classico, luminoso e ordinato.
Le ragazze della reception ci dicono di attendere qualche minuto nella hall così da poter preparare la nostra camera, ma nemmeno il tempo di sederci che arriva sorridente ad accoglierci la Signora Luciana, una donna che solo a guardarla emana energia da ogni parte. Felicissime entrambe di conoscerci la Signora fa gli onori di casa, ci mostra il ristorante e con gioia ci racconta che lei è sempre stata li, è nata li e che ha fortemente voluto portare avanti il grande lavoro fatto dalla sua famiglia. Mentre parla noto stupita l’amore con cui mi racconta del suo albergo, del suo lavoro e della scommessa fatta con il suo ristorante, aperto e avviato nel 2010. Fortemente voluto, “La pecora nera” è interamente gestito dalla Signora Luciana, che si occupa di mandarlo avanti con tanto amore e dedizione. Quello che mi colpisce di più è la cura dei particolari, tutto è posizionato nella giusta maniera, nulla è fuori posto, un profumo di fiori ci accompagna durante il giro del ristorante.
Durante la nostra visita conosco finalmente anche Fabio, figlio di Luciana, il quale si occupa principalmente dell’albergo e con il quale sorseggiamo un aperitivo mentre ascoltiamo l’affascinante storia della sua famiglia, dell’hotel e del ancora nuovo ristorante “La pecora nera”.
Fabio è la mente innovativa della famiglia, si occupa del web e della parte delle pubbliche relazioni dell’hotel. Mi spiega che, da un po’ di tempo a questa parte, ha deciso di uscire dal classico circuito di recensioni sul web, di distaccarsi dai soliti giudizi a pallini o a crocette e dare a noi foodblogger la possibilità di passare una giornata nel suo hotel e un pranzo o una cena al “Pecora nera” così per permetterci di recensire le nostre esperienze.
Lasciamo lavorare sia Fabio che la Signora Luciana e decidiamo di uscire e buttarci nelle strade di Montecatini per cercare un posticino dove mangiare qualcosa. Ci viene consigliato di andare a vedere Montecatini Alta… e mai consiglio fu più gradito.
Il viaggio in funicolare per arrivare a Montecatini è caratteristico e divertente, come sempre mi sento una bambina in gita e il mio sorriso illumina tutta la valle.
Ma mi rendo conto che qualcosa non va… mi rendo conto di avere una fame da primato, una fame incontrollata, la fame del “OGGI E’ IL MIO GIORNO LIBERO DALLA DIETA, HO UNA SOLA MISSIONE, MANGIARE COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI”. E quindi quello che doveva essere uno spuntino si trasforma in un pranzo di degustazione di prodotti tipici e non, che ci ha “costretti” a tavola per ben 3 ore!!! Mai decisione fu più azzeccata.
Avevo letto in giro che a Montecatini Alta si trovava questo ristorantino a gestione famigliare… già il nome ti invoglia ad andarci assolutamente: “Casa Gala deliziosa osteria”. E di deliziosa osteria effettivamente si tratta. Nella piazzetta principale del paese ci sono un ristorantino attaccato all’altro, i profumi che entrano nel naso si sprecano… arrivano profumi di formaggi e salumi toscani, di carne alla brace, di pizza e vino buono.
Effettivamente “Casa Gala” spicca su tutte. Ristorante curatissimo, con un dehor degno di un mondo delle favole, piccoli ulivi tra i tavoli, divanetti, lavagne e un’atmosfera magica.
Ci dicono che c’è da attendere un pò, una ventina di minuti circa, ma io non mi arrendo e, nonostante la fame, mi accomodo su una poltroncina e ordino un bicchiere di vino rosso della casa. Io e mio marito ci godiamo la brezza calda e il sole e aspettiamo con ansia il nostro tavolo.
Detesto attendere, ma in questo caso devo dire che l’attesa è giustificata, i piatti sono molti ed elaborati e la gente che esce ed entra è veramente tanta.
Finalmente ci fanno accomodare e il simpaticissimo Simone, direi il titolare dell’osteria, ci racconta allegro il loro menù, le loro serate swing con musica dal vivo anni ’50 e la sua passione per la cucina. Lo ascoltiamo con piacere, è sempre bello ascoltare qualcuno che ama il proprio lavoro. Ci offre un antipasto per scusarsi dell’attesa e mai cosa è stata più gradita… eccezionale bon bon di pasta fritta con stracciatella, prosciutto e tartufo nero. Lo divoro.
Mi accorgo che tutto è arricchito in quel momento dalla meravigliosa Etta James che canta ” At last” e mi estraneo dal mondo… rimaniamo solo io, Etta e i bon bon di pasta fritta. La felicità!
Il menù è invitante, tipico, ma moderno. Simone gira allegro per i tavoli, ci aiuta a scegliere quelli che per lui sono i piatti migliori del menù e da quel momento inizia il nostro lavoro di degustazione. Gradita meraviglia. Simone si accorge che siamo due buone forchette e forse si fa prendere un po’ la mano… ma noi non disdegniamo affatto, ormai siamo nella nostra bolla di piacere e lo lasciamo fare con gioia. Anche il vino fa la sua parte… tante risate e tanta gioia nel cuore.
Si comincia!
Nell’ordine arrivano dei pici artigianali, carbonara di guanciale e bottarga d’uovo per Alessandro e degli gnocchetti da delirio al blue stilton con salvia croccante. A seguire un croque monsieur di filetto di fassona al balsamico per la mia dolce metà e bacon caramellato con prugne e patate per me. Una sola parola: WOW!!! Simone si accorge della nostra euforia, perciò, non contento, ci fa assaggiare un enorme crostino al lampredotto con purè. Ancora qualche chiacchiera, tutto è molto allegro, ma noi non ce la facciamo ad assaggiare anche i dolci… Ahimè… ad oggi me ne pento assai.
Un buon caffè, un conto giusto e via. Rotoliamo letteralmente verso la funicolare. Se ci avessero dato un materasso sul quale sdraiarci ci saremmo addormentati ovunque.
Ma decidiamo di non mollare!!!! Di ritorno a Montecatini centro, inizia la parte della giornata più scomoda per mio marito: lo shopping!!! I negozietti carini si sprecano, le vie del paese sono molto curate e piene di gente a passeggio, l’atmosfera è allegra e piacevole. Ma che fai?!?!? Non lo mangi un dolcino o un gelato nella pasticceria piu’ storica di montecatini?!?!? Giammai ce lo saremmo fatti scappare!!!
Entriamo nella storica pasticceria Giovannini e dopo aver assaggiato la loro deliziosa panna e le loro stupefacenti gelatine alla frutta, come una bambina di 6 anni decido di prendere un cono gelato gigante al cioccolato e pistacchio. Divino!!!!!!! Un ultimo giro per darci il tempo di finire il gelato e si torna in albergo!!!
Le 18.30????????????????????????? Purtroppo nella tabella di marcia in questo caso non è previsto il riposino, siamo troppo in ritardo!!!! C’è ancora un posto che voglio vedere prima del gran finale al Pecora Nera! E’ il lounge bar Gambrinus….
Più bello che buono, ma ne approfittiamo per bere un paio di cocktail ( non buonissimo il Moscow Mule, molto buono il vodka martini). Decidiamo saggiamente di non toccare cibo, mi limito a mangiare qualche nocciolina, di cui sono totalmente dipendente e a farmi due risate con i miei follower di facebook che seguono ogni mia mossa!
Il sole è calato, e anche il tramonto sta per lasciarci.
IL RISTORANTE
Decidiamo quindi di tornare in albergo e, una volta arrivati davanti al Pecora nera, rimango senza parole. Con le luci del tramonto il ristorante è stupendo, surreale, romantico e raffinato. Tutto è concepito con grande gusto, dalla mise en place alle luci blu-viola che illuminano il dehor. Veniamo accolti dal braccio destro della Signora Luciana, Alessandro, gentilissimo responsabile di sala. Decidiamo di cenare all’esterno. Veniamo accompagnati al nostro tavolo e subito ci accorgiamo che la privacy in questo ristorante è di fondamentale importanza.
Ad intervallare ogni tavolo c’è un grande vivaio, così da lasciare la giusta distanza tra un tavolo e l’altro. Gli onori di casa della Signora Luciana sono davvero speciali. Ci accoglie con gioia e ci racconta il suo menù come una vera e propria storia. Noto con estremo piacere che non lo fa solo con noi, ma con tutti gli ospiti del ristorante. La cura del cliente è il suo primo pensiero. Lo chef è un ragazzo giovane, Lorenzo, ma dando uno sguardo al menù accompagnato dalle parole di Luciana mi rendo subito conto che la cucina del Pecora nera gira tutta intorno a lei e alle sue passioni, è lei l’anima del menù.
Quest’ultimo è ricchissimo di piatti costruiti in maniera coscienziosa, con abbinamenti perfetti. Un menù pensato e, soprattutto, creato con amore.
Alessandro ci consiglia di fare la degustazione di vino al calice in base ai piatti che mangeremo. Ovviamente accettiamo l’offerta con piacere. Diamo solo qualche indicazione in base ai nostri gusti, ma lascio alla Signora Luciana la decisione di quello che degusteremo. Nessuno meglio di lei sa quali sono i piatti forti del menù…Anche se dubito che ci siano dei piatti deboli!!!
L’entrèe è buonissimo, una spennellata di foie gras con adagiato sul piatto un uovo in camicia dalla cottura perfetta, un crostino e dei germogli che danno la croccantezza e lo sprint in più.
Da quel momento inizia un percorso del gusto che difficilmente dimenticherò.
Assaggiamo una meravigliosa cruditè di carpacci e delle mini tartare di gamberi con emulsione di olio e limone. La Signora Luciana passa tra i tavoli, sempre in maniera molto discreta e con uno spunto o una chiacchiera sempre molto interessantI. La discrezione di Luciana ed Alessandro è veramente degna di nota. Siamo soli, ma sempre coccolati. Lo spazio per le romanticherie stasera si spreca… e io sono molto felice. La vita caotica di tutti i giorni non sempre ce lo permette.
Continuiamo la nostra degustazione con un carpaccio di spigola e carciofi per Ale e un delizioso sformatino di asparagi totalmente gluten free (viene usata una punta di caprino al posto della besciamella) servito con una salsa Olandese allo zenzero per me. L’uso di materie prime eccezionali è una delle prime cose che saltano all’occhio! Pesce freschissimo e verdura croccante. Sono grandi cose, non dimenticatelo mai!
I paccheri di Gragnano con pomodorino spellato, peperoncini verdi piccanti e stracciatella di bufala mi fanno letteralmente toccare il cielo con un dito!!! Squisiti!!! E anche per Ale delle linguine da urlo!
Le “mezze porzioni” della Signora Luciana equivalgono alle “mezze porzioni” della sottoscritta… sono enormi!!! Poco male, andiamo avanti.
Assaggiamo un risotto incredibile allo champagne e spuma di parmigiano e un risotto profumato al limone con gamberi rossi e scampi.
Credo di essere piena fino a che non mi trovo davanti ad un piatto spaziale, semplicissimo, ma con una materia prima eccezionale: la tagliata di Patanegra! In bocca si scioglie come burro, succosa e con un gusto indescrivibile.
I vini bevuti sono stati tutti abbinati in maniera intelligente e molto molto giusta.
L’elenco dei dolci descritto con cura da Alessandro è ricco e delizioso, ma io non posso non assaggiare la cheese cake. Mi reputo molto brava a fare questo dolce, in quanto ho imparato la ricetta da un pasticcere di New York e, con mia grande gioia, la fetta di cheesecake che mi viene presentata è PERFETTA! Sia nella forma che nel gusto!!!
NOTARE LA MIA FACCIA NELLA FOTO!!!
Ahahahahahhaha piena eh?!?!?!
Concludiamo con un caffè, un pezzetto di croccante, un sorso di passito e quattro chiacchiere con Luciana. Aneddoti divertenti sui lunghi anni passati a gestire un albergo, fino a che non ci accorgiamo di essere rimasti gli ultimi nel ristorante. Decidiamo di congedarci, felici e soddisfatti.
Pensate sia finita qui eh?!?! E della colazione non ne vogliamo parlare???? Facciamo così, io vi dico solo una parola: delizia! Ora tocca a voi andare a provare!!!!
Come alla fine di ogni mio racconto spero di avervi portato con me, con noi, in questa allegra giornata all’insegna della buona cucina. Detto questo ovviamente non posso che ringraziare Fabio e la Signora Luciana per la meravigliosa esperienza che ci hanno fatto vivere, ma anche, inconsapevolmente, Simone di Casa Gala e i grandissimi pasticceri di Giovannini!!!!
Grazie Montecatini!
Ricomincio la dieta meno triste del solito!
Ci rivedremo prestissimo!!!
V.